In questi giorni sulle plance elettorali campeggia un enorme manifesto con tutti i rappresentanti delle liste di centro destra ed al centro il candidato a sindaco Cono Cimino.
Anche questa immagine, che pure presenta un buon impatto mediatico, rientra all’interno della strategia comunicativa adottata per queste amministrative dal Centrodestra: confondere tutto in un enorme calderone per nasconderne l’essenza, costituita dalla forte presenza di PDL e Lega Nord.
Tutti quei personaggi, quei volti più o meno noti, molti dei quali in buona fede, servono a presentare l’impresentabile, a condire un piatto altrimenti indigesto.
Anche il più modesto degli analisti di flusso elettorale è in grado di pronosticare che in caso di (malaugurata) vittoria del Centrodestra, e del suo candidato Cimino, la parte del leone in Consiglio Comunale la farebbero PDL e Lega, con un numero di consiglieri (8/9) preponderante rispetto ai restanti alleati, compresa la lista dell’Officina, la quale, ben che vada potrebbe contare su due rappresentanti sui 10/11 che potrebbero costituire la loro maggioranza.
In queste settimane di campagna elettorale le due liste maggiori del Centrodestra sono rimaste in sordina, in un esilio “mediatico”. Ed in questa ottica si legge l’assenza di esponenti di spicco del centrodestra: presenze imbarazzanti (si persi solo a come potrebbe affrontare i problemi della scuola Cimino con a fianco la Gelmini) per chi intende presentarsi ad una base elettorale più incline alla sinistra.
Una base elettorale disorientata anche dagli ultimi avvenimenti politici locali, sfociati nella caduta di una giunta di centrosinistra e dalla consegna della città nelle mani di un commissario. Il tutto voluto, apparentemente, dall’allora partito di maggioranza: il Partito Democratico. Dico “apparentemente” perché i principali ispiratori di quel gesto, passati come meteore nelle file del PD, una volta compiuto il loro ruolo di “guastatori”, ora militano nel Centrodestra e danno pieno appoggio al candidato Cimino.
Per Cimino quindi l’unico modo per sperare di “espugnare” la città rimane quello di mascherarsi da uomo qualunque, “né di destra né di sinistra” come recita lo slogan di una delle liste che lo sostiene, rinnegando spudoratamente lo slogan “Berlusconi per Cono Cimino” adottato solamente due anni fa, quando ancora il marchio “Berlusconi” non creava imbarazzo. Ma PDL e Lega sanno aspettare e mentre i loro fanti portano avanti le schermaglie, basta osservare quanto accade sui “social network”, questi preparano la cavalleria.
Immagino la reazione a queste mie parole del candidato del centrodestra Cimino, al quale non manca certo la capacità dialettica e retorica per motivare qualsiasi scelta, ma credo che se avesse veramente voluto e creduto in un progetto libero dagli schemi del passato avrebbe dovuto avere più coraggio e scaricare PDL e Lega Nord, rinunciando però a quel sicuro patrimonio di voti, e presentarsi con la sua “Officina” alla città. Capisco che sarebbe stata una scelta difficile ma i grandi progetti richiedono grandi uomini.
Il segretario di circolo PD di Cattolica
Giuseppe Prioli